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I FILOSOFI DELLA CRSI

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  I FILOSOFI DELLA CRISI I FILOSOFI CINICI Cinico ---> deriva dal greco  kyôn, cane I filosofi cinici infatti venivano chiamati così per il loro modo di vivere "come i cani". Un importante filosofo cinico è Diogeno , sul suo conto sono famosi due aneddoti. Diogeno e Alessandro Magno Diogeno era un filosofo cinico che viveva in una botte, era molto famoso e la sua fama spinse pure l'imperatore Alessandro a raggiungerlo alla sua botte. Una volta arrivato Alessandro Magno si mise con il suo cavallo davanti alla botte del filosofo e gli chiese che cosa desiderasse. Il filosofo lo guardò e gli disse solamente: "Spostati che mi stai facendo ombra." Diogeno e la lanterna Diogeno era solito girare con una lanterna accesa, sempre, pure di giorno. Questo suscitava sempre molto interesse nelle persone che lo vedevano, poichè di giorno era strano usare ila lanterna. Spesso infatti gli domandavano che facesse con quella lanterna in mano e lui rispondeva sempre: "Cer

ARISTOTELE: La logica

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  LA LOGICA La logica è lo s trumento che regola l'arte di ragionare ed è lo studio della struttura del pensiero razionale. Aristotele non colloca la logica tra le scienze teoretiche pratiche e produttive, ma la mette da parte, trattandola per ultima. Aristotele non usava il termine logica ma il termine analitica (dal greco analayo , divido), che accenna all'arte di scomporre un ragionamento nei suoi elementi costitutivi, per valutarne la legittimità e la correttezza. IL SILLOGISMO Sillogismo --->il ragionamento per eccellenza secondo Aristotele Il sillogismo è la forma più importante del ragionamento  deduttivo, esso si può definire come un'argomentazione che contiene due premesse, una maggiore e una minore, e una conclusione. E' importante tener presente che la premessa maggiore ha un'estensione più ampia rispetto a quella minore, infatti si riferisce ad un numero più ampio di enti In ogni sillogismo ci sono: Un termine medio (che ha estensione media ed è a

ARISTOTELE: L'etica e la politica

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  L'ETICA IL FONDAMENTO CONCRETO DELL'ETICA ARISTOTELICA L'etica non è una scienza dimostrativa e infallibile come la matematica; le norme morali infatti non assomigliano alle conclusioni di un ragionamento necessario e le argomentazioni etiche non hanno la forma della deduzione da principi primi, unici e necessari. L' etica infatti si occupa dei modi di vivere e di agire degli uomini . ---> Due tratti inconfondibili: sono diversi gli uni dagli altri a seconda del tempo e del luogo in cui si esplicano dipendono dalla libera volontà delle persone LA RICERCA DEL "GIUSTO MEZZO" Il modello a cui arrestato gli si ispira non è più quello chiuso e ristretto di una casta sacerdotale o del ceto aristocratico, ma quello moderato tipico della classe media, che gode di buone condizioni economiche e che è decisa a mettere il più possibile a frutto le risorse sociali e umane di cui dispone. L'etica aristotelica rivela un grande realismo nell'affrontare le questi

ARISTOTELE: La fisica, Dio e l'anima

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LA FISICA LA TEORIA DELLE QUATTRO CAUSE La fisica aristotelica è qualitativa, tiene conto delle proprietà essenziali di ogni sostanza e stabilisce una differenza qualitativa tra gli elementi, e finalistica, infatti coglie una finalità nei singoli processi dell'universo. La fisica aristotelica si occupa delle sostanze che mutano e si trasformano ---> teoria del movimento Aristotele spiega il divenire attraverso l'atto e potenza ---> ogni sostanza possiede delle qualità potenziali che attraverso un processo di trasformazione possono realizzarsi e raggiungere così la forma in atto   Aristotele sostiene che ogni trasformazione  richiede cause e condizioni determinate e particolari egli infatti individua quattro cause: causa materiale (la materia di cui è fatta la cosa) causa formale (la forma, l'essenza ciò che fa si che l'oggetto sia come sia e non sia un'altra cosa) causa efficiente (la forza che genera un mutamento, agendo sia dall'esterno che dall'i

ARISTOTELE: La metafisica

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  LA METAFISICA L'INTERPRETAZIONE DELLE IDEE PLATONICHE COME "ESSENZE" DELLE COSE  Platone ---> idee superiori alle cose e al mondo sensibile e che la loro esistenza potesse assicurare un valore oggettivo alla nostra conoscenza. le cose sono mutevoli e imperfette considerate fonte d'errore e d'inganno, mentre le idee sono immutabili e perfette e rappresentavano il vero essere Per Aristotele le idee rappresentano la struttura essenziale e immanente delle cose stesse, la loro ragion d'essere, ciò che fa si che le cose siano quello che sono. Il punto di partenza della ricerca aristotelica è il mondo, l'universo che Platone aveva condannato, quel mondo composto da oggetti che possiamo percepire attraverso i nostri sensi. Ci fu quindi un passaggio da una prospettiva metafisica "idealista" (dalle idee alle cose) a una metafisica "realista" (dalle cose alle idee). LA DOMANDA SULL'ESSERE  La metafisica è ontologia, infatti studia l'e

ARISTOTELE: Il progetto filosofico

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IL PROGETTO FILOSOFICO L’ARTICOLAZIONE DEL SAPERE Per Aristotele ogni singola disciplina ha:   un oggetto un metodo dei fini specifici queste caratteristiche non sono riconducibili a quelle delle altre. Con questa constatazione Aristotele non voleva dare una visione frammentaria  e discontinua del sapere, infatti questa distinzione non significava  che le varie discipline siano separate tra loro, ma anzi stabilisce una relazione molto stretta tra le varie articolazioni del sapere e la realtà delle cose. Per Aristotele c’era una corrispondenza tra la struttura dell’essere e la sua rappresentazione nel linguaggio scientifico   —> Le conoscenze rinviano alle cose  —> Le cose e la loro trama unitaria rinviano all'enciclopedia del sapere , che riflette e sintetizza l’ordine razionale del mondo Aristotele aspira a un'interpretazione unitaria e razionale della realtà, sostenendo che fosse proprio questo il compito della filosofia, ovvero quello di rintracciare nei discorsi spe

ARISTOTELE

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  ARISTOTELE  (384-322 a.C) BIOGRAFIA Aristotele nasce a Stagira  nel 384, nella penisola calcidica, e nel 367 si trasferisce ad Atene, frequentando l’Accademia di Platone. Nel corso della sua vita Aristotele viaggiò molto, ad esempio si recò ad Asso, in Asia Minore, poi a Mitilene, vicino all'isola di Lesbo e infine pure a Pella presso la corte macedone, diventando così precettore del piccolo Alessandro Magno, figlio di Filippo II. Infine il filosofo di Stagira ritornò ad Atene e lì vi rimase fino a quando non fu esiliato durante il conflitto tra Macedonia ed Atene presso a Calcide in Eubea. IL LICEO Aristotele dopo la morte di Platone abbandonò l’accademia, ritirandosi ad Asso per condurre studi di Biologia marina, però, dopo essere divenuto precettore di Alessandro Magno decise di tornare ad Atene e fondare una nuova scuola.  Egli fondò il Liceo in un edificio vicino ad un bosco consacrato ad Apollo Licio (da qui il nome Liceo). Il Liceo di Aristotele superò l’accademia di Plato

PLATONE: La cosmologia e il fondamento delle leggi

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LA COSMOLOGIA E IL FONDAMENTO DELLE LEGGI L'UNIVERSO COME "COSMO" Nel "Timeo" e nelle "Leggi" Platone torna ad interrogarsi sul bisogno di unità e di ordine, allargando il suo sguardo fino a raggiungere una dimensione cosmica. Secondo Platone tutto l'universo pulsa di una vita ordinata e armoniosa ed è avvolto dalle braccia protettive di una grande e intelligente divinità, che il filosofo chiama anima del mondo. Platone definisce il mondo naturale "Cosmo", che in greco vuol dire ordine, perché sebbene esso sia inferiore rispetto al mondo delle idee eterne ed incorruttibili, è fatto ad immagine e somiglianza di quello. IL RACCONTO DEL "TIMEO" Nel "Timeo" Platone narra l'origine dell'universo attraverso un mito, consapevole di non essere in grado di fornire una spiegazione scientifica e rigorosa del mondo fisico, ma soltanto una descrizione altamente probabile. All'inizio il mondo era soltanto disordine e cao