ARISTOTELE: L'etica e la politica

 L'ETICA

IL FONDAMENTO CONCRETO DELL'ETICA ARISTOTELICA

L'etica non è una scienza dimostrativa e infallibile come la matematica; le norme morali infatti non assomigliano alle conclusioni di un ragionamento necessario e le argomentazioni etiche non hanno la forma della deduzione da principi primi, unici e necessari.

L'etica infatti si occupa dei modi di vivere e di agire degli uomini. ---> Due tratti inconfondibili:

  • sono diversi gli uni dagli altri a seconda del tempo e del luogo in cui si esplicano

  • dipendono dalla libera volontà delle persone


LA RICERCA DEL "GIUSTO MEZZO"

Il modello a cui arrestato gli si ispira non è più quello chiuso e ristretto di una casta sacerdotale o del ceto aristocratico, ma quello moderato tipico della classe media, che gode di buone condizioni economiche e che è decisa a mettere il più possibile a frutto le risorse sociali e umane di cui dispone.

L'etica aristotelica rivela un grande realismo nell'affrontare le questioni della vita pratica rifuggendo da ogni estremismo idealistico essa si presenta come un'etica possibile alla portata di ogni uomo.

--->La virtù appropriata è il "giusto mezzo" cioè l'equilibrio tra due estremi del difetto dell'eccesso (es. il coraggio è una virtù perché sta in mezzo alla viltà e alla temerarietà)

La giusta misura si stabilisce con la saggezza pratica che varia in relazione al soggetto e alle condizioni oggettive



LA FELICITA' QUALE FINE DELL'ETICA


Il fine dell'etica è la felicità che coincide con quella condizione di benessere che l'uomo sperimenta quando sta bene con se stesso, con gli altri e con il proprio ambiente. Per Aristotele ci sono tre tipi di forme di vita possibili a seconda del fine che gli uomini perseguono assecondando una delle parti della propria anima.
  • La vita edonistica (dal greco hedoné, piacere) che appartiene agli uomini volgari, essa ha come fine unicamente il piacere del corpo

  • La vita politica che appartiene a coloro che ambiscono all'onore, il suo fine è il prestigio connesso con le cariche pubbliche

  • La vita teoretica o contemplativa è la vita che pochi possono raggiungere e a come fine la conoscenza della verità

Per Aristotele la virtù rappresenta la disposizione abituale costante ad agire secondo ragione.

Egli individua due tipi di virtù le virtù dianoetiche (dal greco diánoia, intelletto) e le virtù etiche (dal greco éthos, costume).

---> Le virtù dianoetiche consistono nell'esercizio della ragione e sono:

  • arte
  • saggezza ---> ideale di vita riservato a pochi
  • intelligenza
  • scienza
  • sapienza
---> Le virtù etiche invece consistono nella disposizione a vivere secondo ragione e sono:
  • moderazione
  • magnanimità
  • temperanza
  • giustizia ---> accessibile a tutti, rappresenta la via privilegiata per raggiungere la serenità e l'equilibrio

IL VALORE DELL'EQUILIBRIO 

Secondo Aristotele un uomo è felice soltanto se riesce a conciliare tutti gli aspetti che ineriscono alla sua umanità.
L'etica di Aristotele è integrale, nel senso che non vuole sacrificare una parte a vantaggio dell'altra e che rifugge da ogni parzialità. Un ideale di questo tipo può essere raggiunto da tutti coloro che sanno essere saggi nelle più svariate circostanze della vita.
La felicità vera consiste in una vita piena, a cui non manchi nulla, né ricchezza o piacere, né l'onore, né la conoscenza e la contemplazione della verità.

I beni esteriori possono agevolare l'esercizio della virtù.

Si tratta di un ideale di vita che corrisponde a quello dell'uomo agiato, appartenente alla classe media, capace di godere dei benefici della sua condizione insieme a familiari e amici.


L'AMICIZIA 

L'amicizia è considerata una virtù o qualcosa di strettamente congiunto alla virtù.

Aristotele individua tre tipi di amicizia

  • amicizia fondata sull'utile

  • amicizia fondata sul piacevole

  • amicizia fondata sul bene

Coloro che stringono amicizia in virtù dell'utile o del piacevole non si apprezzano per se stessi, ma in vista di qualche vantaggio reciproco. In entrambi i casi si tratta di amicizie effimere, destinate a esaurirsi non appena cessi l'utilità o la piacevolezza.

L'amicizia perfetta è quindi quella che si fonda sulla virtù e sul bene, è quella in cui si stima l'amico in quanto persona, in modo disinteressato. Essa è un'amicizia poco frequente che si consolida nel tempo attraverso una comunanza di vita e di intenti.

Per Aristotele non si possono avere molti amici, perché la vera amicizia presuppone un uguale stato sociale morale e un'intesa reciproca.


LA POLITICA 

L'UOMO COME "ANIMALE POLITICO"

L'uomo ---> animale politico, che senza la società non ha la possibilità di realizzare la propria essenza

Il compito della politica è quello di assicurare le migliori condizioni di benessere ai cittadini ---> La vita associata deve rispettare le finalità insite nella natura umana. Essa consiste nella ricerca dell'equilibrio e dell'equità in relazione a se stessi, agli altri e coincide con il rispetto delle giuste leggi dello Stato e la corretta distribuzione degli onori e delle risorse secondo i meriti di ciascuno

Alla base dello stato c'è la famiglia --->una complessa struttura sociale che è un'unità produttiva

---> L'uomo è il proprietario terriero che esercita l'autorità su moglie e figli

--->La moglie è una persona libera, che però deve sottostare all'autorità del marito

---> I figli sottostanno all'autorità del padre fino a quando non diventeranno adulti e saranno a loro volta proprietari terrieri

---> Lo schiavo, "strumento animato"  viene reputato un essere molto simile alle bestie, è del tutto privo di diritti ed è dedito soltanto al lavoro e all'obbedienza

IL BUON GOVERNO

Le famiglie rappresentano gli elementi costitutivi della società, Esse si riuniscono in villaggi, i quali unendosi a loro volta, danno origine alla polis.

Aristotele non crede che ci sia una forma ideale e perfetta di governo valida per tutti gli uomini, ma ritiene che dallo studio accurato delle diverse costituzioni, si possano comprendere quelle condizioni generali che devono sussistere perchè un qualsiasi organismo di governo si realizzi in modo migliore.

Egli individua tre tipi fondamentali di costituzione

  • La monarchia (governo di uno solo)

  • L'aristocrazia (governo dei migliori)

  • La politéia (governo della moltitudine in vista del vantaggio di tutti) ---> essa è la forma di governo più desiderabile, consiste in una costituzione mista in cui sono combinate le caratteristiche migliori della democrazia e dell'oligarchia, basata su un ceto medio, di proprietari terreni benestanti

Questi modelli di governo possono corrompersi nel caso in cui invece di mirare all'interesse generale se pieghino a interessi particolari.

Le tre forme degenerate sono:

  • La tirannide

  • L'oligarchia

  • La democrazia 



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