PLATONE

 PLATONE

Biografia

Platone era uno dei massimi pensatori di tutti i tempi. Egli elaborò gran parte dei temi, dei concetti e del lessico della filosofia. Platone nacque da una delle famiglie più importanti di Atene, era destinato all'impegno politico amministrativo, ma la sua ambizione venne soffocata da una profonda delusione di fronte all'ingiustizia e alla corruzione che egli trovò nei vari governi. Uno degli eventi negativi che vide Platone fu la condanna a morte di Socrate e ciò risvegliò in lui la volontà di promuovere una rinascita spirituale attraverso una riflessione filosofica in grado di orientare la società verso il Bene.

Critica al relativismo

Secondo Platone la crisi sociale politica del suo tempo è l'espressione di una crisi più profonda, che riguarda l'intera esistenza umana. Per lui l'ingiustizia non è altro che il sintomo della scissione tra politica e saggezza, infatti se a guidare la città sono le altre persone, che non sanno guardare al di là della realtà imperfetta e non sanno che cos'è la virtù, che ignorano quindi il vero Bene, come ci si può aspettare che essa venga amministrata secondo il principio di giustizia?

In quel periodo nella società dilagavano sempre di più le tendenze relativistiche e scettiche, diffuse dai sofisti, secondo cui non esisteva una verità assoluta. Per loro la forza di argomentazione risiedeva nella capacità di persuasione e perciò i giovani venivano educati ad utilizzare lo strumento della parola, ad imparare a far valere le proprie opinioni, il proprio punto di vista ed i propri egoistici interessi, abbandonando così la via della retta conoscenza, capace di condurre al riconoscimento di valori e principi universali stabili e immutabili. Platone perciò maturò la convinzione che una riforma esistenziale e politica dovesse muovere innanzitutto dalla filosofia, che era in grado di condurre a nuove certezze intellettuali, edificando così una nuova società ordinata e giusta.

La fondazione dell'Accademia

Platone fondò la sua Accademia nel 387 a.C.. Essa era costituita da un centro di ricerca scientifica, da un'associazione religiosa dedicata al culto delle Muse, da un blocco di studi, dotato di una biblioteca di materiale didattico e scientifico, in cui si dedicavano alla ricerca i giovani aristocratici di Atene. Era un grande istituto di educazione superiore, in cui Platone teneva le sue lezioni e l'obiettivo di questa scuola era quello di istruire uomini capaci di orientare le scelte politiche.

Il dialogo

Per Platone l'essenza della filosofia era rappresentata dal modello socratico, che si basava sull'indagine condivisa. La maggioranza delle sue opere hanno, quindi, una forma dialogica, che era appunto la forma letteraria, che meglio esprimeva l'idea della verità come ricerca continua e interpersonale. Per Platone, così come per Socrate, l'indagine filosofica procedeva con lentezza e fatica e grazie agli sforzi solidali di tutti coloro che coltivavano la filosofia, senza mai giungere al possesso totale e definitivo della verità e perciò gli uomini avevano il compito di interrogarsi incessantemente. I dialoghi platonici si proponevano di raggiungere una conoscenza autentica ed erano sorretti da una struttura logica rigorosa: gli interlocutori erano tenuti a definire con attenzione i propri concetti e ad argomentare il proprio punto di vista. Gli elementi essenziali di uno scambio verbale erano:

  • gli interlocutori, persone ben identificate, in numero limitato e definito;

  • la finalità dei dialoghi è la ricerca della verità, perseguita con un metodo e rigore razionale;

  • la procedura espositiva, che prediligeva discorsi brevi con domande e risposte rapide.

Il mito

Il mito platonico aveva una duplice funzione. Esso infatti serviva innanzitutto per comunicare in modo più accessibile e intuitivo dottrine particolarmente difficili; in secondo luogo veniva utilizzato per alludere a realtà che andavano al di là dei limiti dell'indagine razionale, a cui l'autore credeva fermamente, ma che non aveva modo di dimostrare tramite la filosofia. Il mito di Platone quindi giocava sia un ruolo didattico e sia una funzione filosofica.


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