Pitagora e i pitagorici
Pitagora
Pitagora emigrò da Samo a Crotone e vi fondò la scuola filosofica "la Fratellanza Pitagorica" che era una scuola per aristocratici.
Gli allievi di Pitagora erano divisi in due: gli acusmatici (che potevano solo ascoltare) e i matematici (che potevano esprimere opinioni e fare domande).
Pitagora aveva due dottrine principali, la dottrina del numero e quella dell'anima.
Egli si collega all'orfismo (movimento che crede che l'anima si reincarni fino all'espiazione delle colpe) e concentra il suo studio sui mezzi per evitare che ciò avvenga. La soluzione è seguire una prassi di vita ascetica ovvero essere ubbidienti, astenersi da rapporti sessuali e partecipare a riti sacri).
I Pitagorici
Secondo i pitagorici la vera sostanza delle cose risiede nel numero visto che il moto degli astri, le melodie musicali ecc.. seguono delle regole matematiche ben precise. Inoltre secondo i pitagorici il numero era l'archè perché aveva una figura sia aritmetica che geometrica. Infatti era dotato di estensione spaziale.
I pitagorici credono in una concezione dualistica ovvero che i numeri pari simboleggino l'imperfezione, l'entità illimitata mentre che i numeri dispari simboleggiano la perfezione, l'entità limitata e il bene. Ma questa diversità non crea problemi perché viene risolta da un'unità superiore
I numeri simboleggiano poi anche le virtù sociali
1: numero parimpari
2: numero che esprime un'opinione mutevole
4: numero che simboleggia la giustizia
10: numero che è il numero perfetto, raffigurato come un triangolo
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